ISERNIA. MANI OPEROSE PER DAR VCE ALLE EMOZIONI DEI MALATI ONCOLOGICI

Controllare il dolore frenandolo, forse non annientandolo, ma ridurlo attraverso la voglia di sentirsi vivi, non più ammalati ma vivi, è il bel risultato degli effetti di un’iniziativa, all’interno del reparto oncologico del Veneziale di Isernia che consiste nella creazione di un laboratorio di cucito a disposizione dei degenti e dei pazienti ancora in fase di terapia. Dal 2017, in collaborazione Asrem e Lilt, una stanza del reparto riservato alle cure oncologiche si è trasformata in un luogo in cui si cerca di ottimizzare la qualità della vita del malato oncologico con l’organizzazione di lavori di cucito per limitare al minimo il disagio che il paziente si trova ad affrontare durante le estenuanti cure mediche. A spiegarlo è la dottoressa Silvia Della Corte, psicologa e volontaria della sezione provinciale della Lega tumori, che collabora a questo programma di condivisione e socializzazione fortemente appoggiato dalla presidente dell’associazione la dottoressa Maria Ottaviano: il gruppo ha così la possibilità di riunirsi una volta a settimana per realizzare lavori di cucito con a disposizione una macchina da cucire, una ricamatrice ed una fustellatrice utilizzando stoffe ed altro materiale. Si direbbe una sorta di riabilitazione psicologica che serve agli animi quando si ha paura dell’insorgenza della malattia. La vita non s’impoverisce anzi si arricchisce con esperienze di amicizia che sconfiggono lo stress, l’ansia, il timore e fronteggiano la stanchezza fisica e mentale in cui incorrono i pazienti col cancro. «Le terapie da sole non bastano», specifica la psicologa Della Corte «è necessario che il paziente raggiunga una condizione di benessere per conquistare una serenità perduta dal momento in cui si scopre di avere il cancro. Durante le ore di laboratorio ci si confronta, ci si aiuta: angoscia e depressione sembrano scomparire ed aumenta la capacità di adattamento». Lo testimonia una paziente, Gilda Genetiempo, che una volta dimessa torna con frequenza in laboratorio per aiutare i suoi compagni di percorso, «gestire l’ansia non è facile e la comunicazione tra noi e gli psicologi è fondamentale per superare il dramma della malattia. Il cancro è un’esperienza dolorosa ma può diventare un’opportunità per scoprire l’importanza delle relazioni, di una conoscenza, di un’amicizia». «“Aspettando il Natale” è appunto un’iniziativa  organizzata dal personale del reparto di oncologia (sempre in collaborazione dell’Asrem e della Lilt) per far conoscere questa realtà», come ha poi spiegato nei dettagli la volontaria Stefania Izzi, «Il 4 dicembre sono stati esposti i graziosi manufatti del laboratorio creativo mentre per il 10 dicembre è prevista una rappresentazione musicale (con la partecipazione di Federica Leva, Luca Casbarro ed Antonello Iannotta) ed una teatrale da parte della compagnia Cast ed una tombolata animata dalla Gi.Fra. di Isernia. Dal 10 al 15 dicembre sarà presente in reparto un’esposizione di quadri in olio su tela e gessetti su cartoncino del dottor Ernesto Calabrese». 

Dar voce alle emozioni di chi soffre di cancro è sicuramente un passo essenziale per cercare di ridare speranze e sensazioni di libertà e coraggio. 

Silvia De Cristofaro

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