Isernia. Inaugurata la casa di cura “Maria Gargani”

“Hanno il cuore di pezza col mal di cuore, i vecchi”, recita una canzone, gli occhi annacquati dalla pioggia di una vita a cui s’aggrappano con fatica ma che non mollano usando una caparbietà che ti stupisce perché non la comprendi abbastanza. Eppure queste vite piene d’acciacchi vanno sostenute, protette, allontanate dalla morte.
Genitori, nonni, zii dai passi sempre più lenti hanno bisogno di un sostegno importante e di un luogo di pace ma che non li tagli fuori dalle loro abitudini e dalle loro esigenze.
C’è chi, con la realizzazione della casa di cura “Maria Gargani”, conta proprio su questo: offrire all’anziano, non più in grado per problemi fisici o mentali di vivere in casa propria, una seconda abitazione che non abbia sbarre ma spazi, giardini, camere ampie, ariose ed a disposizione infermieri, assistenti sociali, animatori con cui socializzare. «L’intenzione» spiega la direttrice Rosanna Gravante «è quella di offrire alle persone più anziane una sorta di famiglia allargata ed un’accoglienza che ci auguriamo al di fuori del comune. L’anziano non dovrà trovarsi in un ambiente ostile, freddo. La sensazione di abbandono lascerà il posto all’allegria, al benessere, ad una seconda vita».
Grazie alla collaborazione ed ai locali messi a disposizione, in via Dante Alighieri al centro di Isernia, dalla congregazione delle suore apostole del Sacro Cuore, la residenza che prenderà il nome della beata Maria Gargani, sarà anche centro diurno ed è ben attrezzata di camere, zone per la ricreazione, sale per il pranzo, infermeria, palestra e cappelle accoglienti (una interna, l’altra esterna).
Riuscire a garantire il benessere fisico e psichico a chi avanza con l’età sembrerebbe un’impresa ardua. « C’è bisogno» continua la dottoressa Gravante «dell’impegno che chiedo alle istituzioni, alla Asrem, alle famiglie dei nostri assistiti, alla nostra amministrazione comunale per camminare insieme a migliorare questi nostri servizi».
Le istituzioni rispondono con entusiasmo: nel giorno dell’inaugurazione, il sindaco Giacomo D’Apollonio ed il consigliere Filomena Calenda si dichiarano pronti a sostenere queste belle iniziative facendosi supporto di programmi per difendere una categoria, quella della terza età, troppo spesso abbandonata e bistrattata. «Una missione ardua ma nobile» la definisce il vescovo di Isernia e Venafro, monsignor Camillo Cibotti «ma realizzabile se si ha premura per gli anziani che non debbono essere scarti ma linfa vitale della nostra distratta società».
La giornata d’inaugurazione, che ha previsto il consueto taglio del nastro, ha visto la presenza di una rappresentanza delle suore apostole che «accettano una sfida» specifica suor Angela «che si propone di ridurre il più possibile il malessere che spesso i più anziani si sentono addosso».
Scrollare le ansie e le paure sarà compito di chi con fede cristiana ed amorevole si prenderà cura di loro. Con una commossa “Ave Maria”, eseguita dal tenore isernino Paolo Bartolucci, si è conclusa una giornata emozionante che ne aprirà altre piene di speranza.

Silvia De Cristofaro

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