Tutti scomparsi | L’ignavia persistente

Ascolto una canzone di un autore che non mi piace che canta “bastasse una canzone, per convincere gli altri, fosse così, staremmo a posto. Dedicato a tutti quelli che sono allo sbando”. E poi scopri che c’è un sindaco, in una cittadina sperduta del nostro globo, fuo- ri da tutte le “geografie” possibili, che per risolvere i problemi del proprio Paese decide di cambiarne il nome. Decide così di far vivere ai propri abitanti l’insostenibile leggerezza dell’essere, decide di trasportarli nell’irrealtà, nel virtuale, nel non si vede ma c’è. Decide che gli abitanti di Ignavia debbano accettare che qualcuno decida di deliberare per cam- biare il nome alla città sapendo che tutti, e dico tutti, sanno che prima bisognerebbe far funzionare ciò che è giusto lo sia, prima di partire dal cambio del nome.

È come se qualcuno decida di fare un figlio, ne imponga il nome, ma non sa ancora con chi concepirlo, e forse non sa nemmeno come si fa. Gli abitanti di Ignavia però si stanno domandando a cosa serve tutto ciò se a oggi non sono accessibili i siti archeologici della città e il Battistero Paleocristiano non si sa che lo gestisce. Chi vive fuori dalla cinta di Ignavia non lo sa. È una città collassata, lo sanno, dispiace anche sentirselo dire, ma è così. Lo sanno, manca tutto: spazi comuni, illuminazione, servizi. Insomma, in una paro- la, manca un minimo di “vivibilità”, che possa permettere ai cittadini di Ignavia di dire “va bene”, ragioniamo, capiamo. Serve? Non serve? È il nome che ha annichilito quella città? Ecco, sono pronti a farsi convincere, sono lì. Se proprio bisogna discutere del nulla che almeno ne siano convinti, democraticamente partecipanti. La “lunga e attenta rifles- sione…”. Di chi? Con chi?

E comunque «alla luce di quanto evidenziato si ribadisce che tale modifica, accrescen- do il senso di appartenenza al territorio, eleva le potenzialità di crescita delle comunità coinvolte e le possibilità di investimento infrastrutturale sul territorio stesso». File enor- mi all’ufficio anagrafe del Comune di Ignavia: tutti a cambiare nome, per risorgere a nuova vita. Siamo seri…

Mimmo Oliva

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