“SIEDITI E PENSA”, PEGLI INAUGURA LA SUA “PANCHINA ROSSA”

Giovedì 12 dicembre il quartiere genovese di Pegli ha inaugurato una “panchina rossa”, per non dimenticare le donne vittime di violenze.

L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Municipio VII Ponente, l’Associazione Omnibus, l’ Associazione Culturale Donne Insieme e il Comitato Pegli Bene Comune.

Sono intervenuti il presidente del Municipio VII Ponente, Claudio Chiarotti, l’assessore alla cultura, pari opportunità e politiche femminili, Silvia Brocato e la scrittrice Deborah Riccelli.

Presidente e assessore hanno rinnovato l’ impegno delle istituzioni municipali nei confronti della lotta contro la piaga della violenza di genere, anche attraverso iniziative come quella delle panchine rosse, già presenti in più luoghi  della circoscrizione.

Deborah Riccelli, figura conosciuta, non solo in ambito regionale, per il suo impegno sociale nel campo delle problematiche del mondo femminile, ha recitato il suo monologo “Il mostro accanto”.

La vibrante  recitazione dell’autrice, che  ha anche esperienza di attrice e registra teatrale, ha toccato gli animi anche per ciò che il testo evidenziava, nella maggior parte dei casi il “mostro” non è un estraneo ma uno che vive “accanto” alla vittima.

Nel 2018, in Italia, sono state uccise centoquarantadue donne, di queste ben centodiciannove sono state uccise in famiglia.

La locandina che informava dell’evento portava come titolo “ siediti e pensa”, perché, come ha spiegato la Riccelli nel suo intervento seguito al monologo, la panchina rossa non è solo il simbolo di posto occupato, un posto dove la donna uccisa non si siederà più, ma un luogo dove chiunque possa sedere e riflettere, perché la violenza sulle donne riguarda tutti.

Sulla panchina pegliese è posta una targa che riporta il numero telefonico del centro antiviolenza e stalking, il 1522. Uno sportello di ascolto è invece aperto ogni lunedì presso la sede del Municipio, di fronte alla panchina.

Al termine della cerimonia di inaugurazione, che ha visto un pubblico attento e numeroso, sono stati accesi dei lumini, a raffigurare scintille di speranza, posti poi accanto alla panchina, sulla quale nel frattempo qualcuno aveva posato una rosa rossa, un simbolo d’ amore, quell’ amore che troppi uomini confondono con la parola “possesso”.

Questo tipo di eventi sono importantissimi, in quanto occasioni per spiegare ancora una volta cosa è la violenza sulle donne.  Circostanze che servono per sensibilizzare le coscienze, perché nessun grido di aiuto sia inascoltato, nessuna richiesta di attenzione passi innoservata, nessun segnale di malessere sia trascurato. È altresì importante detti eventi vengano programmati anche in momenti diversi da quello “ufficiale” dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne, perché tengono accesi e ben puntati, i riflettori su questo abominio. Quello che dobbiamo fare è lavorare tutti quanti, istituzioni, organi d’ informazione, operatori sociali, associazioni, in sinergia per fare in modo che, il prima possibile, queste luci si possano definitivamnete spegnere.

Antonello Rivano

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