San Pietro Celestino

Isernia. La mostra per la ricorrenza del Santo Patrono, San Pietro Celestino.

E’ proprio il caso, in questi tempi in cui la fase 2 permette una libertà maggiore di spostamenti, di affidarsi per chi credente alla protezione dei santi.

 I programmi legati alla ricorrenza del santo patrono della cittadina di Isernia, san Pietro Celestino, hanno subìto un ridimensionamento a causa del periodo epidemico (niente processione, il busto del santo è in esposizione nella cattedrale cittadina, adeguatamente sanificata) ma non hanno frenato l’inventiva dell’amministrazione comunale che ha organizzato fino al 23 maggio un’esposizione al pubblico di nove abiti in stile d’epoca celestiniana, realizzati quando la cittadina ha organizzato una rievocazione storica  della visita del santo papa Celestino V nell’ottobre del 1294.

 Auditorium Unità d’Italia-Isernia
Auditorium Unità d’Italia-Isernia

Attraverso le vetrate degli spazi dell’auditorium isernino “Unità d’Italia”, mantenendo il giusto e responsabile distanziamento dettato dal buon senso e dalle norme anticovid di questa seconda fase, i visitatori potranno così ammirare vesti e costumi “di moda” ai tempi del santo patrono. E distrarsi anche dai recenti accadimenti che hanno visto il Molise penalizzato dall’aumento di contagi, in particolar modo sulla costa e nell’area del capoluogo, che penalizza l’intera regione che rischia così una ripresa dell’epidemia.

L’andamento epidemiologico ha fatto registrare un picco enorme in seguito a casi rilevati tra persone che appartengono alla comunità rom di Campobasso. Presunta causa di questo aumento, la partecipazione ad una cerimonia funebre che ha visto coinvolte almeno una trentina di persone. Mentre per Isernia, il numero di individui positivi al Covid è rimasto costante, per Campobasso il totale dei contagiati ( tra questi, 91 positivi tra gli appartenenti alla comunità rom e 12 a quella di Termoli) continua a salire tanto che non è possibile ancora fare previsioni sul “contagio zero” come è accaduto per altre regioni.

Ci affidiamo così a tempi migliori, sperando che le diverse riaperture previste dal 18 maggio (ristoranti, caffetterie, parrucchieri, centri estetici, negozi) responsabilizzano la gente che dovrà adattarsi a questa nuova fase cercando di tenere alta la guardia e mantenere quei comportamenti virtuosi che possono davvero frenare i contagi.

San Pietro Celestino è definito dalla popolazione isernina “uomo di pace”. E’ stato il 192esimo papa della chiesa cattolica nel 1294 ed è patrono di due comuni (Isernia e Sant’Angelo Limosano) e compatrono de L’Aquila, di Ferentino, di Urbino e del Molise. Rinunziò al ministero petrino e fu il primo papa che volle esercitare il proprio ministero al di fuori dei confini dello Stato Pontificio.

 La sua nascita è tradizionalmente rivendicata dai comuni di Isernia e sant’Angelo Limosano da Sant’Angelo in Grotte, una frazione di Santa Maria del Molise. Mostrò, sin da giovane, una predisposizione all’ascetismo ed alla solitudine. Uno dei suoi atti più significativi, in seguito all’elezione a pontefice, fu la cosiddetta “Bolla del Perdono” che elargisce l’indulgenza plenaria per chi si pente dei propri peccati. Fu istituita, quindi, la Perdonanza che anticipò il primo Giubileo del 1300. Le sue spoglie sono conservate nella basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, In seguito al terremoto che colpì disastrosamente il capoluogo abruzzese nel 2009, furono Vigili del fuoco, Protezione civile e Guardia di Finanza a recuperare la teca con le spoglie del santo.

Foto di copertina da- Isernia web –  

Silvia De Cristofaro

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