orso

Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Avvistata femmina di orso marsicano con 4 cuccioli

Sembra aver atteso la celebrazione della giornata della biodiversità, che grazie all’Onu che l’ha istituita nel duemila per contrastare quei fenomeni e quelle azioni che camminano contro la difesa delle specie faunistiche e degli ecosistemi naturali, ha tra i suoi obiettivi l’attuazione di strategie per la tutela ambientale: una mamma orso decide così di mostrarsi in “pubblico” passeggiando assieme ai sui quattro cuccioli di orso marsicano nei boschi del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Rarissimo il caso, visto che in passato un episodio analogo non si è mai verificato e nel resto d’Europa un simile evento è difficile da osservare. E quando si osserva, si resta affascinati, gioiosi, come è accaduto ai guardaparco del servizio di sorveglianza che per primi hanno avvistato la splendida famigliola, immortalata da una serie di fotografie visibili sul web.

Nella zona di Pescasseroli, l’orso marsicano è quindi apparso in tempi in cui è davvero indispensabile contribuire ad avviare azioni che tutelino la specie ma anche la fauna presente nei nostri parchi contri la pericolosità che purtroppo deriva spesso dalla crudeltà umana.

C’è vita in questi ambienti ed è necessario difenderla: il bel avvistamento si aggiunge alla contentezza di qualche mese fa quando sì è data notizia della nascita di ben venti cuccioli di orso marsicano, di cui sedici nati proprio all’interno del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. La sfida è ora quella di assicurare protezione anche con campagne di sensibilizzazione che educhino noi “umani” ad un comportamento corretto nei confronti del mondo animale garantendo tranquillità alle creature che abitano in queste aree protette dall’assiduo controllo degli uomini del servizio di sorveglianza dei parchi faunistici e dai carabinieri forestali.

Paradossalmente il covid ce l’ha insegnato: va bene la gita in mezzo alla natura, a ridosso dei parchi (in questi territori vige l’ordinanza del “divieto di circolazione e transito, anche pedonale, lungo strade  in prossimità di aree frequentate dagli orsi e la limitazione alla circolazione ai soli residenti su altre strade poste in prossimità dell’area”) ma è davvero il caso  di evitare “affollamenti” o passeggiate che possano disturbare gli “abitanti” dei parchi nel proprio habitat.

Azioni cautelari   che conservano intatto il patrimonio faunistico e vegetale che rappresentano la salvezza della Terra riducendo i danni dell’impatto climatico sulla biodiversità. E proprio in occasione della giornata europea dei parchi, si fa il punto sulla necessità di realizzare misure di conservazione nelle aree che ospitano specie a rischio d’estinzione, come l’orso marsicano dell’appennino centrale. Per l’orso come per altre specie a rischio di scomparsa, l’intenzione è quella di creare una grande rete ecologica che coinvolgerebbe entro il 2030 per la protezione del 30% di aree legalmente protette sul territorio nazionale.

La giornata europea dei Parchi è un’iniziativa mossa dalla Federazione europea dei Parchi per ricordare il giorno dell’anno 1909 in cui in Svezia fu istituito il primo parco europeo e viene celebrata per più giorni con programmi a difesa dell’ambiente (escursioni, mostre e dibattiti). Quest’anno, in particolar modo, è stato siglato tra il Ministero dell’Ambiente ed il Cai (club alpino italiano) un protocollo d’intesa che prevede una collaborazione per la promozione dell’educazione e delle tematiche ambientali diffondendo la cultura della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, valorizzando i sentieri nelle aree protette e quindi realizzando un percorso che prenderà il nome di “Sentiero dei Parchi”. L’itinerario escursionistico toccherà 25 parchi d’Italia creando anche un turismo differente e probabilmente più sicuro perché all’aria aperta e che non prevede assembramenti.

Se poi, durante questo tipo d’escursione, dovessimo imbatterci in un orso come è accaduto qualche giorno fa al piccolo Alessandro, in Trentino, che si è trovato il quadrupede alle spalle, prendiamo esempio dalla calma del bambino che intelligentemente è rimasto tranquillo. Tranquillo è restato anche l’orso che non ha sfiorato né toccato quel “cucciolo” di uomo. L’episodio fa riflettere sui comportamenti degli animali. E fa pensare che, in tanti casi, le bestie non sono loro. 

Foto di copertina da Site.it

Silvia De Cristofaro

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