Turismo esperienziale

Turismo eco – sostenibile ed esperienziale in tempi di Coronavirus Le proposte di marketing turistico di Rosario D’Acunto

Secondo appuntamento con Rosario D’Acunto, Esperto di Sistemi Turistici Locali, docente di Economia Aziendale e Marketing Turistico, con diversi incarichi di docenza a contratto presso Università italiane, tra cui la Sapienza di Roma e la Federico II di Napoli. Si occupa di Consulenza e Organizzazione dell’Offerta Turistica. Impegnato a valorizzare – anche sul territorio – il Turismo rurale, oltreché i prodotti tipici locali. È fondatore e Presidente dell’Associazione Nazionale Città della Nocciola, ex Presidente vicario nazionale di RES Tipica – ANCI. È componente del Comitato Tecnico – Scientifico della Rivista “CORYLUS & Co”.

N.L. Quale esperto di marketing turistico ritieni che l’emergenza coronavirus – ed il disastro economico che ne è derivato – sia un momento fondamentale per “ri – organizzare” il sistema dell’offerta turistica nei territori italiani e, in principal modo, quello locale? Quali sono i presupposti da cui partire?

R.D. In Italia abbiamo destinazioni turistiche mature e nuove destinazioni turistiche che hanno bisogno di cambiare approccio e strategia con la domanda, in considerazione di uno scenario che era già mutato prima della pandemia. Quando parliamo di destinazione turistica non possiamo prescindere dai suoi presupposti: accessibilità, ricettività, servizi, occasioni di loisir ed esperienze. Inoltre, non si può realizzare un sistema locale di offerta turistica senza utilizzare i quattro strumenti del marketing: immagine, marchio, comunicazione e distribuzione. L’emergenza coronavirus impone la ri-organizzazione dell’offerta turistica, mettendo a rete e a sistema l’imprenditoria turistica con le risorse locali, perché “non si può andare in battaglia con le armi spuntate di quella precedente”.

N.L. Tu sostieni e sponsorizzi il turismo esperienziale. Quali sono le proposte per riattivare il Turismo in Italia (e, soprattutto, nel Meridione) e per promuoverlo all’estero?

R.D. La domanda, oggi, è caratterizzata da persone che desiderano entrare nella trama del territorio sentendosi a casa insieme ai nostri local, protagonisti di un’avventura capace di generare un’esperienza memorabile, unica e irripetibile. Poche, però, sono in Italia le proposte di “prodotti esperienziali” e tra queste spicca il marchio Joynplayce “Storie da vivere insieme” che nasce per rispondere alle esigenze di una clientela che cerca professionalità, affidabilità e originalità.

Occorre assolutamente rendere attrattiva l’offerta italiana di turismo esperienziale con la realizzazione di prodotti basati sul modello Storyliving che si sta consolidando con un format rigoroso, attraverso il quale persone animate da passioni ed empatia costruiscono esperienze uniche. Inoltre, avremmo così nei territori nuove e innovative competenze in quanto tutti gli organizzatori delle Storyliving si specializzano come Operatori di Turismo Esperienziale.

N.L. Potresti descrivermi le varie e nuove accezioni di Turismo esperienziale, Turismo slow, Turismo eco – sostenibile?

Castro dei Volsci FR

R.D. L’Italia è la meta desiderata di viaggio numero uno! Ma, chiediamoci: ciò è un’opportunità o un problema? A differenza degli altri settori, che sono in crisi, per il turismo la domanda c’è ma risulta difficile gestirne la crescita impetuosa. Non siamo in grado di sostenere la domanda di Italia come destinazione, perché non c’è strategia condivisa. Dobbiamo puntare su un turismo sostenibile e non solo ambientale, nel senso che abbiamo bisogno di un turismo di qualità, non di quello mordi e fuggi che passa velocemente, non approfondisce, non soggiorna. Dobbiamo ricercare l’eccellenza in tutti i campi che porta ricchezza in tutti i settori: dall’enogastronomia allo shopping, dall’artigianato all’arte. Il turismo è l’unico settore trasversale a tutti gli altri.

L’Italia è un museo diffuso e bisogna cercare di valorizzare soprattutto le aree interne e quelle rurali. Ci sono migliaia di paesi, borghi, territori che hanno le potenzialità per attrarre i turisti. È necessaria, quindi, un’intensa attività di organizzazione dell’offerta e poi di promozione di tutto il territorio nazionale, soprattutto del Paese minore. Il turismo di prossimità, post Covid, è slow, è eco – sostenibile, ma soprattutto è “esperienziale”. Non ci si pone più la domanda quale sarà la prossima meta, ma per il nuovo soggiorno da prenotare la domanda sarà “quale esperienza farò?”. Le esperienze ed, in particolare, i prodotti esperienziali sono trasversali ad ogni tipologia di turismo.

N.L. Sei promotore del marketing turistico. Interno ed esterno … che intendi?

R.D. L’errore che si commette sempre in Italia è di investire solo o, quando va bene, soprattutto in comunicazione. Errore gravissimo! Prima di fare promesse, che spesso sono disattese, occorre lavorare a mantenere le promesse. Pertanto, nell’organizzazione o nella riorganizzazione dell’offerta turistica occorre puntare prima su azioni di marketing interno (formazione del personale aziendale e degli operatori economici locali, comunicazione interna, sostegno da parte del management, informazione, gestione delle risorse umane e delle dinamiche di rete, educational per risorse umane interne) e solo dopo su azioni di marketing esterno.

N.L. Le tue attività hanno consentito ad alcune cittadine sconosciute o semi sconosciute di avere una risonanza dal punto di vista turistico in tutta Italia? Qual è la progettualità turistica che proponi per questi borghi dimenticati?

Aliano MT

R.D. Il talento degli operatori turistici determina il successo di una destinazione turistica, ma alla fine non è sufficiente a tenere in vita un sistema di offerta se non è mai stato creato! È questo il momento giusto per organizzare il sistema dell’offerta turistica nei territori italiani. Come? … Partendo dai 4 presupposti di cui parlavamo nella prima domanda, cioè mettendo in campo non più la leva del prezzo (chi pratica prezzi bassi prima o poi verrà tradito e sostituito), bensì i 4 strumenti del MKT quali l’immagine, il marchio, la comunicazione e solo dopo il turbo della distribuzione. Sempre in una logica di turismo esperienziale e di sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Senza fare gli errori degli ultimi decenni: prima si lavora a mantenere le promesse e poi si passa alla comunicazione per fare le promesse. Intanto, non c’è molto in giro che va nella direzione corretta, si andrà in guerra con le armi spuntate degli anni precedenti! Non si pensa a creare prima una rete e poi un sistema di offerta integrata capace di innescare virtuosi processi economici.

Un modello, certamente da replicare, lo stiamo realizzando, da alcuni mesi, ad Olevano sul Tusciano, su iniziativa della Fondazione Bancaria Cassa Rurale di Battipaglia con il Presidente Federico Del Grosso, in una sinergia virtuosa tra gli operatori turistici con il Comune, la Comunità Montana, il Parco Regionale dei Monti Picentini e la Banca Campania Centro.

N.L. Che sono sono lo storytelling e lo storyliving,

R.D. Il territorio, quando vuole promuoversi come destinazione, può trarre grande vantaggio dallo Storytelling, una pratica che trasforma ogni attore del territorio in narratore delle infinite storie locali.

Senza dubbio lo Storytelling è un necessario processo di comunicazione, ma in Italia non è all’altezza per attrarre quei turisti esperienziali che trovano invece qualcosa in più in Spagna, Francia e Portogallo. L’esperienziale italiano è ritenuto ancora improvvisato e frammentato, non in grado di cogliere quel 40% dei viaggiatori di turismo esperienziale di qualità certificata con marchi di riferimento in grado di offrire un prodotto integrato su tutto il Paese.

C’è oggi in Italia chi ha fatto il salto di qualità con un format innovativo di Storyliving, formando specialisti capaci di creare “prodotti esperienziali”.

“Storyliving, ovvero mettere il cosiddetto ConsumAttore nella condizione di essere vero protagonista di una storia da vivere insieme o, come recita il payoff di Artès, “Stories to live together.”

Torre Alfina- Comune di Acquapendente VT

Nel 2020 in Italia ci sono già un centinaio di professionisti che si stanno specializzando al sistema di Storyliving Artès; si tratta degli Operatori per il Turismo Esperienziale (OTE), iscritti nel registro dell’Associazione professionale ASSOTES, accreditata dal Ministero per lo Sviluppo Economico.

Questi operatori imparano a creare, organizzare, erogare delle piccole fiction, cioè delle piccole Storie, permettendo al turista di entrare nella “trance narrativa” dimenticando di essere turista, ma diventando protagonista di una Storia che solo in quella destinazione turistica poteva accadere.

Con lo Storyliving Artès una attività turistica diventa un’attrazione per il territorio, per un hotel, per un artigiano, un’azienda di prodotti tipici, un artista, un ristorante, un Bed & Breakfast, etc. “Infinite sono le applicazioni di una formula di Storyliving, infinite quante sono le Storie, le passioni, le emozioni nascoste sotto ogni sasso della nostra meravigliosa Italia.”

N.L. L’azione dei social per il turismo? Il tuo ultimo hashtag su Facebook è:

Quanto è bello vivere in Italia!

#labellezzasalverailmondo #salviamolitalia #borghitalia #borghipiubelli #borghiautenticiditalia #italiait #ilikeitaly #italianvillages #charmingitaly #viviamolitalia #inversionerituale #turismoesperienziale

R.D. Tutti sappiamo che il simbolo # viene associato a una o più parole chiave per facilitare le ricerche tematiche in un blog o in un social network. Ho utilizzato le sopraelencate parole chiavi per suscitare senso di appartenenza, di orgoglio, di consapevolezza del valore dello scrigno nascosto dell’Italia minore, quella dei borghi, della micro-dimensione, dei territori rurali. C’è stato, negli anni scorsi, un colpevole silenzio sull’abbandono di questa parte più debole del paese e i danni saranno forse irreparabili con tanti borghi fantasmi sparsi per l’Italia. L’era post Covid – 19 impone il recupero di queste aree del Paese, ma purtroppo la politica delle buone intenzioni ha fatto già molti danni. Possiamo solo aspettarci la presa di coscienza delle comunità locali, se queste percepiscono il trend che vede i borghi al centro dell’interesse dei nuovi flussi turistici.

Lo scenario è turbolento e l’improvvisazione non ha mai dato risultati certi; è ora che dal basso e cioè dagli operatori parta la spinta a creare sistemi di offerta turistica integrata ed esperienziale. 

Le foto pubblicate:

  • Castro dei Volsci (FR)
  • Aliano (MT)
  • Torre Alfina (comune di Acquapendente (VT).
  • In copertina: Città Vecchia Scalea (CS) Foto di Valter Cirillo da Pixabay 

Nicoletta Lamberti

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