Universiadi. Nocera Inferiore promuove il convegno “Sport: veicolo di pace e accoglienza”

Parte ufficialmente la macchina organizzativa del Comitato degli eventi Universiade-Nocera per la realizzazione delle attività collaterali, a supporto degli eventi sportivi, nell’ambito della 30° Universiade, che tra un mese porteranno nell’Agro nocerino-sarnese centinaia di atleti provenienti da varie parti del mondo e che disputeranno le gare in alcuni importanti impianti sportivi della zona, tra cui lo stadio comunale San Francesco e il Palazzetto dello Sport.

Ieri pomeriggio, giovedì 6 giugno, presso la sala teatrale dell’Oratorio San Domenico Savio di Nocera Inferiore, infatti, è andato in scena il convegno “Sport: veicolo di pace e accoglienza”, promosso dalla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno e dallo stesso Comitato eventi Universiade-Nocera. L’incontro, svoltosi alla vigilia di “Napoli Universiade 2019” e che ha goduto del patrocinio morale del Comune di Nocera Inferiore, dell’Ufficio diocesano per la pastorale del tempo libero, turismo e sport del comitato zonale Nocera-Sarno dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia – ha, di fatto, acceso i riflettori sulla XXX edizione delle Universiadi, in programma dal 3 al 14 luglio in Campania.

A fare gli onori di casa c’erano il Vescovo della diocesi Nocera Inferiore-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice e Bruno Iovino, ex dirigente della Nocerina e componente del Comitato organizzativo dell’Agenzia regionale delle Universiadi. All’incontro erano presenti altri esponenti della Diocesi, tra cui, Don Giuseppe Pironti, responsabile della pastorale giovanile diocesana e alcuni amministratori locali e funzionari del Comune di Nocera Inferiore. Tra i relatori anche Paola Berardino, delegata provinciale del CONI Point Salerno e il dottor Augusto D’Aniello, responsabile della medicina dello sport dell’Azienda Sanitaria Locale. Hanno preso parte, altresì, tanti esponenti del mondo dello sport che hanno disquisito sul valore dello sport come mezzo di aggregazione, inclusione ed integrazione, tema caldissimo anche in ambito politico, ma soprattutto, hanno approfondito della rilevanza, per il territorio, delle Universiadi, importante manifestazione sportiva seconda solamente alle Olimpiadi. Tra loro anche due testimonial sportivi nocerini: Carmine Di Loreto e Teresa Di Loreto, rispettivamente il 26enne judoka campione dell’European Open e la campionessa italiana di atletica leggera.

GLI INTERVENTI

Sua Eccellenza mons. Giuseppe Giudice, Vescovo della Diocesi Nocera-Sarno ha sostenuto che: «Lo sport è un’occasione per favorire l’incontro tra le persone: se vissuto secondo le regole e con la giusta attenzione, lo sport può aiutare molto l’integrazione e, soprattutto oggi, c’è ancora più bisogno di ciò. Infatti, i ragazzi con culture e religioni differenti ci insegnano che a scuola stanno insieme, giocano insieme; poi le diversificazioni si palesano quando noi cominciamo a fare le differenze. Oggi, in questo momento di grande confusione, lo sport e la scuola, insieme, possono essere due palestre dove è possibile allenarci per accogliere l’altro e per riconoscere la dignità delle persone».

Il dirigente irpino Bruno Iovino, consigliere del Direttivo nazionale dell’Associazione Italiana Direttori Sportivi ha informato che: «La Regione Campania ha investito e destinato 300 milioni di euro alle amministrazioni comunali per provvedere alla messa in sicurezza delle impiantistiche sportive».

La delegata provinciale del CONI Point Salerno Paola Berardino ha spiegato che: «Le Universiadi, dopo le Olimpiadi, sono l’evento più importante che raggruppa persone di tante etnie diverse, provenienti da tutti i Paesi del mondo. È un’opportunità importantissima per il nostro territorio perché permetterà ai nostri giovani di poter assistere alle manifestazioni e di potersi rendere conto di cosa comporta l’organizzazione e lo svolgimento di un grande evento sportivo, oltre alla condivisione di importanti valori: la solidarietà, la fratellanza e l’importanza dello stare insieme dove lo sport praticato in modo sano e senza lo stress agonistico è uno strumento di socialità».

Vincenzo P. Sellitto

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