Grand Tour 5

Blenheim Palace: il tipico paesaggio inglese in tutto il suo splendore I luoghi di Churchill, Tolkien e… Harry Potter

La statua di Winston Churchill a Westminster è stata recentemente imbrattata con una scritta che l’accusa di razzismo. Tranquilli: in questo rubrica non parliamo di politica. Ma la storia del primo ministro inglese è tornata in qualche modo alla ribalta e, guardando un documentario, ho riconosciuto tra le immagini un posto incantevole, proprietà di Churchill e dei Duchi di Marlborough: Blenheim.

Il luogo dal nome così teutonico è, in realtà, a pochi chilometri da Oxford. Dalla stazione si prende una navetta dedicata che vi porta direttamente alla residenza.

Blenheim merita almeno un’intera giornata e molta pazienza, voglia di camminare e di gustarsi un paesaggio che, in maniera molto semplicistica, potremmo definire tipicamente inglese. Questo è tuttavia da scovare, perché subito sembra di trovarsi davanti ad una Versailles d’oltremanica.

 Un lunghissimo viale rettilineo, alberato, conduce al palazzo e all’incrocio con un altro viale sulla cui estremità opposta alla residenza sorge una ciclopica colonna, la Victory Column. In questa grandeurtutta francese però, il paesaggista Lancelot “Capability” Brown, non snaturando il cono ottico realizzato nel primo settecento, gli realizzò attorno, nel 1770, un paesaggio del tutto naturale, creando degli scenari artificiali e innovativi eppure così simili ad un paesaggio, per così dire, originario della campagna inglese.

Laghi, un vero e proprio fiume e una cascata fanno da scenario lontano stilisticamente e fisicamente dalle caratteristiche simmetriche del palazzo. Il tutto merita di essere visitato anche utilizzando il trenino che vi porterà ad anello ad esplorare il bosco, a vedere i ruscelli e vi farà scorgere, con alcune soste sulle rive del lago, visuali impagabili. Nei pressi del monumentale ponte che divide il corso d’acqua, per gli appassionati, segnaliamo che un tricentenario e contorto cedro del Libano è stato scelto per alcune scene del film Harry Potter e l’Ordine della Fenice. In alcune giornate è talmente preso d’assalto che la proprietà ha dovuto creare una staccionata con distanza di sicurezza per evitare che venisse danneggiato.

Tornati all’edificio, attorno ad esso, si sviluppano le aiuole del Giardino all’Italiana che, nonostante il rigore delle forme, crea un’aria accogliente e rilassante, ben lontana dai fasti stressanti delle regge francesi. Il Water Terrace Garden è uno spettacolo di riflessi e colori, in un vero e proprio centrino di bossi topiati che fanno da tappeto d’ingresso alla visuale sulle fontane berniniane e al bosco secolare oltre il fiume. Ci si spinge nel parco, oltre le fontane, e piccoli quadri di paesaggio, tipici dell’epoca vittoriana, si aprono improvvisi nel bosco. Tra questi segnaliamo il Giardino delle Rose che esplode di fioriture a maggio in una radura circondata da enormi alberi. Rose multicolori, rampicanti e non, chiudono la quinta circolare attorno a decine e decine di varietà profumate che fanno da raggiere verso la statua centrale.

Si ritorna al Giardino all’Italiana ma verso una parte che è riservata alla famiglia. Come una “pettegola” da borgo, però, potete permettervi qualche sbirciatina oltre le siepi dorate tagliate in mille forme e sulla esuberante fontana in bronzo e oro raffigurante una Naiade che fa sorgere dalle acque la corona ducale.

Questa è solo una piccola parte del paesaggio attorno al Blenheim Palace, perché ci sarebbero ancora da visitare il labirinto e, nei periodi di apertura, l’Orto-giardino. Occorrerebbero due giornate per riuscire a vedere tutto. Ma qui abbiamo consigliato gli scenari più suggestivi.

Un ritorno ad Oxford consente di vedere brevemente anche questa città universitaria e di godersi qualche buona pie (tortino di carne) seduti al pub Eagle & Child in St Giles ‘Street dove J. R. R. Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli e C. S. Lewis, autore de Le Cronache di Narnia, diedero vita ai loro personaggi, ispirati anche da alcuni dei paesaggi del cuore dell’Inghilterra. Del resto, il paesaggio è quella parte di territorio così come è percepita da chi lo vive. E chissà se, visitando questi luoghi, non ritroviate qui e là qualche “paesaggio dell’anima” di Tolkien o Lewis.

Buon paesaggio a tutti

Foto di Matteo Frulio.

Matteo Frulio

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