Cesare Barbieri

A un mese dalla scomparsa, il cronista Cesare Barbieri nel ricordo dell’amico, il chimico Dario Landi

Ad un mese dalla dipartita, le località di Milano, Vigevano e Pavia – nonché l’Italia intera – commemorano il giornalista (sportivo) Cesare Barbieri, deceduto nel maggio scorso prematuramente.

A soli 55 anni, il celebre cronista ha concluso – idealmente – la sua “corsa” (maratona) terrena; in volata (per l’ultimo sprint) al Cielo, da dove sicuramente starà effettuando eterne telecronache degli sport di cui si occupava (pallacanestro e calcio). Per la gioia di Dio e degli Angeli.

Anche la “Divina” Costiera Amalfitana non dimentica l’anchorman, complice il “grande amore” tra le perle della costa di Amalfi e Barbieri. Il giornalista era letteralmente appassionato degli scorci e del panorama che si godono da tali ameni luoghi.

Era, altresì, legato da profondo affetto, da amicizia e stima, al chimico Dario Landi – originario di Baronissi – ridente e tranquilla cittadina del Salernitano.

Un rapporto di lealtà e bei valori, cementato dalle assidue frequentazioni tra Landi e lo speaker radiofonico e TV. Galeotti – se così possiamo affermare – gli incontri “culturali”, soprattutto in quel di Milano. Tra mostre e spettacoli teatrali – dichiarano molti conoscenti di Landi. Ma l’amistà tra il professionista campano e Cesare Barbieri andava anche al di là delle – pur numerose – affinità e degli interessi comuni.

La loro complicità era fondata sul mutuo scambio di esperienze, sul rispetto reciproco, sulla sincerità. Vere e proprie rarità, ai giorni nostri – in cui il mondo assiste a relazioni superficiali, di comodo, d’interesse economico oppure formali, fredde.

I due hanno condiviso anche momenti di dolore e di problematiche sanitarie similari. Barbieri è morto il 18 maggio, dopo essere stato ricoverato in una struttura ospedaliera milanese – colpito da un ictus, subentrato ad una “lunga” malattia che lo affliggeva da tempo.

Cesare Barbieri

Due le passioni che era riuscito a unire – nella vita come nella professione – e cioè sport (soprattutto il basket) e (anche) cronaca. Gli esordi, fin da giovanissimo, attraverso le frequenze di Radio Pavia, nonché sulle colonne del “rotocalco” (settimanale) locale “Il lunedì”. Poi il “debutto” alla TV, su emittenti locali, passando infine a Mediaset Premium, Sky, alla piattaforma Tim. Di carattere allegro, gioviale, cordiale. Ammirava in particolare il goleador Roberto Boninsegna – attaccante di sfondamento di Inter e Juventus.

Una perdita dunque molto grave – per il mondo della comunicazione nazionale, e anche per le meravigliose insenature (tra una curva e l’altra) di Vietri, Amalfi, Furore e le altre bellissime zone costiere campane. Che tutto il mondo ci invidia. Anche il comprensorio salernitano, nonché Baronissi, piangono – da un mese – questo professionista serio, distinto, preparato e rigoroso.

Nel ricordo dell’amico Dario Landi, commosso e addolorato, restano le emozioni che entrambi si sono “regalati” quando si sono conosciuti e apprezzati. Mutatis mutandis – potremmo asserire che l’amicizia tra l’irnino Landi e il “nordico” Barbieri assomiglia (per certi versi) alle vicende virgiliane di Eurialo e Niso (all’interno del capolavoro dell’Eneide). Compagni di vita e di “battaglie”. Di avventure (certamente) goliardiche.

Per quanto riguarda, infine, gli aspetti legati al mondo (competitivo e frenetico) della comunicazione e del giornalismo dobbiamo asserire che Barbieri si è sempre dimostrato capace e garbato. Con grande padronanza dei propri mezzi espressivi – occorre affermare; certamente la lunga gavetta e le più svariate esperienze nei diversi ambiti delle scienze comunicative hanno giovato alla propria “carriera”. Alla professione (e/o mission) di cronista “con le scarpe consumate”.

Il “mestieraccio” più bello del mondo. Oggi, vituperato e mortificato. Ma questa è un’altra storia!

Anna Maria Noia

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