Intervista ad Adrea Plazzi

Con che metodologia critica ha affrontato questo nuovo lavoro?

Io ho una formazione scientifica. Sono laureato in matematica e per qualche tempo ho lavorato nel settore della ricerca prima di dedicarmi all’editoria a tempo pieno.  Giuseppe Palumbo, invece, ha una formazione letteraria-archeologica. Il lavoro nasce da una ricca e precisa collimazione di interessi. Abbiamo fatto di questo lavoro un puro e sano divertimento. Il divertimento, però, noi lo intendiamo diversamente dal significato che assume oggi. Per noi “il divertimento” consiste nell’applicare a qualche prodotto culturale la propria passione; il divertimento in Italia, invece, ancora oggi assume una connotazione negativa, vale a dire allontanare la mente da ciò che è utile e da ciò che dovremmo fare. Sarebbe molto più corretto adoperare il termine inglese “entranteiment”, variazione di attività. 

Il nostro progetto rientra in un ricco e variegato progetto ancora più ampio, il “Comic e Science”, esso stesso contenuto nel progetto “Lucca Comic e Science” (da cui il nome). Sponsorizzato dal Cnr Edizioni, esso produce una pubblicazione di divulgazione scientifica che esce due volte all’anno dal titolo “Archimede”. Questa pubblicazione si avvale della direzione scientifica di un matematico di professione, Roberto Natalini al quale abbiamo proposto l’idea molto complessa di ricominciare a studiare il codice perduto di Archimede; questo codice, ancora in ristampa per il catalogo di Rizzoli, ha destato l’interesse anche di Giuseppe Palumbo e desterebbe l’interesse di chiunque: esso è un diagramma proveniente dalla proporzione dodici del metodo di Archimede utilizzandolo per Simmetria.

Essendo la pubblicazione destinata non soltanto ad un pubblico di specialisti ma anche di semplici appassionati abbiamo chiesto a Natalini di non curare eccessivamente l’aspetto accademico o formale, ma di concentrarsi prevalentemente sul messaggio. Il messaggio fondamentale di Archimede è il seguente: egli  si distingue perché ha una portata della matematica che arriva sino al Novecento: egli somma una serie infinita, dicendo una frase  che fa capire molto chiaramente che lui è perfettamente cosciente che quella somma di infiniti termini presenta in realtà un numero ben preciso ed era il suo risultato. Il suo punto di vista di mettere in evidenza il non finito è novecentesco, quello a cui non era arrivato Galileo che si trovava  spaesato e disse la famosa frase “Non è dato della ragione umana di cimentare l’infinito”. 

Quali sono i suoi modelli storici tra i fumettisti, quale crede sia la strada più interessante che un fumettista o uno studioso di fumetto possa intraprendere e in che strada sta andando il fumetto?

-I nomi che mi vengono in mente che non passeranno mai di moda, (anzi, che sono superiori alla nozione di moda) sono storicizzati nel senso che sono scomparsi. Tuttavia ma essi sono talmente vicini a noi da aver prodotto opere che ancora oggi vengono ristampate nel circuito commerciale. Quindi non solo interesse storico ma anche un forte interesse di pubblico. Direi il Flah Gordon di Alex Raymond, la cui classiche grafica è ancora insuperata. La sua, tuttavia, è un prodotto di avventura commerciale che oggi potrebbe uscire. Oggi leggiamo cose che sono completamente diverse. Per i classici, opere che anche se storicizzati vicini a noi ed ancora ristampati, sempre di forte interesse storico e per il loro alto valore comunicativo indicherei un nome italiano ed uno straniero. Per l’italiano indicherei Magnus. Al secolo Roberto Raviola, l’ho conosciuto da giovanissimo ed ho avuto la fortuna di lavorare con lui per molti anni. Dopo la sua scomparsa ebbi l’occasione di lavorare ad un saggio postumo sulla sua opera. Stranieri direi Whil Eisner. Di Einer conosco l’opera molto bene ma mai abbastanza. Come tutti i classici, come direbbe Calvino, la sua opera non ha finito ancora di dire quello che ha da dire.

-Dove va il fumetto?

Anche in questo caso farei due considerazioni: la prima di impotenza teorica. Io sospetto che qualche evoluzione del linguaggio potrebbe essere in corso. 

-In Italia o all’estero?

Parlo in generale.  Vi sono segnali discordanti tra produzioni formalmente tradizionali, cartaceo o digitali che siano ed altre che guardano più alla forma (vertical comics, fumetti e web…”

-Fumetto e web non è forse un’antitesi?

No..il fumetto è un linguaggio. Un modo per mettere insieme le parole e le immagini.

-Basta però che l’uno non sovrasti l’altro..

Questa capacità sta agli autori. Ed al pubblico che, con il gradimento, premierà o punirà. Io costo qua e là qualche tentativo , meno convinto, di mutazione del linguaggio. Se devo guardare al solo contesto italiano vi sono segnali interessanti ma, come in tutti i momenti di transizione, contradditori. Da un lato si alzano lamenti di ogni tipo, sulla contrazione constante dei venduti medi dovuti ad un concorso di fattori.

Quali?

La crisi dell’edicole, ad esempio. Noi abbiamo la più imponente concentrazione di edicole al mondo. Non esiste un sistema capillare di edicole come il nostro. Con il nome chiosco, generico, si indicavano il tutto, tutte le offerte commerciali. In un certo senso, una specie di normalizzazione c’è, ma per noi una crisi. 
Abbiamo assistito, in pochi anni, all’esplosione dal nulla, di un grosso canale che è il settore del fumetto che, grazie ad alcuni fenomeni come Zerocalcare” ha aperto gli scaffali”. Zerocalcare è un fenomeno macroscopico del fumetto in libreria”, che è una buona cosa. Esso indica ad un lettore interessato un luogo canonico noto ragionevolmente di lettura.

Stefano Pignataro

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Editoriale

di Mimmo Oliva

Polis SA 2020. UNA REALTA’ IN CONTINUO DIVENIRE

A cinque anni dalla nascita dell’associazione nocerina, facciamo un “bilancio” con Mimmo Oliva, Portavoce nazionale di Polis Sviluppo e Azione. Mimmo, 5 anni di Polis Sviluppo e Azione. Una visione...

BUON VIAGGIO MARTA!

Marta, quando ho saputo che non c’eri più è come se da qualche punto oscuro della mente siano comparsi tutti i ricordi, gli episodi, le incazzature e le tante risate...

Ricominciamo

Ricominciamo, da dove avevamo lasciato, con nuova veste e struttura, nuovi partner ma con vecchia e immutata passione. E con l’immutato pensiero che l’informazione debba essere libera, autonoma e obiettiva...

NAVIGANDO CONTROVENTO

Le nostre sette parole perché: «Il populismo è la democrazia degli ignoranti, che segnala problemi reali e propone soluzioni false». È una citazione recente del filosofo spagnolo Fernando Savater che...